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‘Liberate i nostri bimbi’, lo strazio dei genitori – Notizie | Latest International Breaking News

Yahel ha tre anni, si diverte dondolando sull’altalena. Il fratello, 8 anni, le legge una fiaba mentre lei regge sulle ginocchia un libro illustrato. Noam, invece, di anni ne ha 12 anni e si lascia fotografare mentre lancia un bacio verso l’obiettivo della telecamera. Sono solo alcune delle storie raccontate nei video che le famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas hanno pubblicato su internet per lanciare l’ennesimo, straziante, appello: “Liberate i nostri bambini”.

Nei filmati condivisi in rete i bambini hanno tutti lo stesso sguardo, lo stesso sorriso. Sui loro volti c’è la spensieratezza delle feste di compleanno, la gioia dei giochi, il piacere di una coppa di gelato o la vivacità di una corsa in campagna. Ad accompagnare le immagini poche note di un pianoforte e una didascalia per ognuno di loro. “Questa è Yahel”, si legge sul video che mostra una bimba di tre anni, un nido di capelli ricci biondi in testa e una maglietta blu con un grande cuore rosa sul petto. “È stata rapita da casa sua – si legge nel video -. I suoi fratelli, i suoi genitori e tutti i suoi parenti sono stati presi in ostaggio con lei. È mia sorella, è mia nipote, è mia figlia”. Il video si chiude poi con l’appello comune a tutti i filmati: “Riportate a casa i nostri bambini”.

Una richiesta di aiuto diretta in particolare al governo israeliano, a cui le famiglie degli ostaggi si sono rivolti già nelle ore successive al terribile attacco del 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno fatto irruzione nelle loro case.

In un altro video compare un dodicenne, immerso in un campo di girasoli. Sullo sfondo si sentono le risate dei genitori mentre lui, Erez, mostra orgoglioso un immenso fiore nelle sue mani. Poi seguono le foto dei suoi piatti preferiti e l’immancabile sorriso. Oggi di tutti loro – Yahel, Noam, Erez e tanti altri – non si hanno più notizie. E il timore che sia successo loro qualcosa di grave aumenta di ora in ora, mentre sui social si rincorrono immagini e video delle barbarie commesse da Hamas. Sono in tanti a chiedersi che fine hanno fatto i loro parenti, i loro amici, i loro affetti.

“Non ci arrenderemo mai”, sono le parole della famiglia di Tiferet Lapidot, una delle ragazze che stava partecipando al rave di Reim la notte dell’agguato. Poco dopo il blitz riuscì a parlare con la madre, mentre tentava di nascondersi dai terroristi. Da allora, però, se ne sono perse le tracce. Oggi i genitori sono riusciti a risalire alla posizione del suo cellulare che si troverebbe a Gaza. “Non sappiamo se è viva, morta o dove sia – dicono -. Stiamo vivendo un vero incubo”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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